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Pur se nata ufficialmente nel 2007, l'azienda affonda le sue radici nell'ormai lontano 1984, anno in cui i miei genitori decidono di acquistare un vecchio vigneto a Roppolo, sui declivi morenici del lago di Viverone.
Annesso al vigneto viene così ristrutturato un vecchio “ciabòt”, risalente al 1780.
Dopo anni di produzioni vinicole destinate esclusivamente ad uso famigliare, consapevole della grande potenzialità, decido appunto nel 2007 di trasformare un hobby in professione.
Nasce così PrimoMiglio, vino bianco da uve erbaluce, vinificato con metodi naturali senza aggiunta di solfiti, valorizzando così la conduzione biologica in vigneto.
Il 2019 è sicuramente l'anno della svolta: con il sostegno di mia moglie e l'inserimento di mio figlio Emanuele, decidiamo di allestire nell'antico “ciabot”, la nostra piccola cantina, per poter proporre direttamente ai consumatori i nostri prodotti.
Ad oggi la produzione del PrimoMiglio è stata integrata da nuovi vini:
- Bastian, vino rosso da uva cellerina, coltivata a Vigliano biellese in sperimentazione biodinamica; un antico vitigno piemontese, vinificato con lieviti indigeni e senza solfiti aggiunti.
- Erbarancio, macerato di erbaluce, il quale fermenta per circa 15 giorni a contatto con le bucce, affinamento di un anno in giara di terracotta, vino strutturato adatto a formaggi stagionati.
- PrimoMiglio ancestrale, antico metodo di rifermentazione in bottiglia, senza sboccatura, col fondo.
- Le Cinque Rue, vino rosso da uve nebbiolo 50% più un blend di varietà locali tra cui barbera e bonarda, recupero di antiche vigne in Candelo, fermentazione spontanea, macerazione sulle bucce per circa 30 giorni e affinamento di 6 mesi in piccole botti di rovere, senza solfiti aggiunti.
- i riali, vino bianco da uve stramature appassite sui graticci.
I progetti futuri riguarderanno nuovi impianti di antichi vitigni e affinamenti in cantina nelle giare di terracotta sempre con tecniche naturali, convinti che la salubrità dei prodotti sia il punto di forza delle piccole aziende come noi.